martedì 30 agosto 2016

Paura




Beh si, sarebbe scontato e retorico dire che la paura è la madre di tutti i nostri problemi. Si potrebbe forse dire che la paura è la madre dell'esistenza stessa; esistenza intesa come manifestazione. Qualcosa si manifesta poiché vuole conoscere se stessa, in un atto che altrimenti resterebbe nel buio, nell'ignoto e che in definitiva spaventa.
Perciò, cosa fare a questo punto? Come non avere paura se siamo figli della paura, se la nostra stessa natura biologica è intrisa di molecole piene di paura?

Potremmo anagrammare il termine trasformandolo in "a prua" dirigendoci così verso quella direzione fra il punto cardinale nord e l'asse longitudinale della nave (della vita nel nostro caso). Solitamente lungo tale asse agisce la spinta degli organi di propulsione (le eliche nella nave, la forza di volontà nell'uomo), e quindi per senso traslato viene riferita con tale nome anche l'azione di portare "la barca" su una determinata rotta. Il nord rappresenta simbolicamente la direzione verso la salvezza....da ogni paura...



Quale rotta prendere allora per evitare di avere paura? Quale strategia, quali azioni?

Presto detto:

"Fai le cose di cui hai paura...entra nella zona dell'ignoto. Se una cosa ti spaventa allora cercala, sperimentala, vivila e senti tutto il dolore che attraversa ogni singola cellula del tuo corpo. Compi un suicidio psicologico. Vomita, piangi, ridi come uno schizofrenico ma stacci dentro fino all'osso.....

Bene. Fatte queste brevi premesse teoriche passerò subito alla pratica, in modo che l'esperienza sia testimone oculare di se stessa e racconti come nessun altro può cosa accade prima, dopo e durante. Non ci saranno terze parti se non io stesso che sperimento e mi racconto.

Chiudo qui per il momento. Tornerò per raccontarvi com’è andato il mio incontro con la paura.


R.